Coronavirus, TTG Rimini: incoming lancia mantra "Italia destinazione sicura"
Un protocollo sanitario per i clienti e per i dipendenti delle aziende. Questa la richiesta che arriva dal turismo italiano. Tra gli operatori dell'incoming e i commentatori del settore balneare c’è l'esigenza di una regia unica che proietti sui mercati esteri il messaggio che ovunque si scelga di prenotare in Italia, lì si troverà una destinazione sicura dove i protocolli sanitari sono gli stessi, dalle distanze alla sanificazione degli ambienti. La ripartenza dei mercati italiano e globale, sarà uno dei temi al centro della prossima edizione di TTG SIA SUN l'appuntamento fieristico leader del turismo nel nostro Paese – organizzato da Italian Exhibition Group nel quartiere fieristico di Rimini dal 14 al 16 ottobre prossimi – che dispiega in un'unica piattaforma la filiera del viaggio e destinazione, dell'allestimento indoor e outdoor delle strutture ricettive, del turismo balneare e campeggio". "Sarà il mercato domestico, per ora, a delineare la stagione turistica del dopo lockdown, e le spiagge – spiega Ieg in una nota – saranno il banco di prova a partire dal confronto con circa due milioni di presenze in meno sulle spiagge nel 2019 per meteo avverso tra maggio e giugno. Si inizia così a delineare quel fattore di resilienza dell'industria del turismo che ne fa una delle più capaci a reagire velocemente agli shock economici. Turismo di prossimità, uso dell'auto, rarefazione delle presenze, possibile destagionalizzazione, sono quattro tratti salienti necessari per tre operatori chiave dell'incoming italiano. "Il turismo – sostiene Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours – ha da sempre la capacità di reinventarsi. E si inizia riposizionandoci su un turismo di prossimità. Breve percorrenza, weekend lunghi, spostamenti in auto. La ripresa del mercato europeo inizierà tra settembre e ottobre, quella intercontinentale a partire da gennaio e febbraio. Il vero tema è come riapriranno le nostre strutture, con quali norme e protocolli". Per Gino Acampora, general manager di Acampora Travel, ci troviamo difronte a una "situazione senza precedenti su cui è difficile fare previsioni. Ora che i risultati del lockdown iniziano a dare i risultati sperati, – aggiunge – forse possiamo aspettarci i primi effetti dalla metà di luglio: la prossima stagione balneare sarà il banco di prova della ripresa turistica e sarà principalmente mercato domestico. Questo inizio di ripresa però non può essere slegato dalla definizione di un protocollo sanitario che dia fiducia ai turisti italiani e stranieri". Da qui la convinzione, per Acampora, che "Italia destinazione sicura" debba diventare "un mantra, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale". È necessario salvare il salvabile e questo impone di agire rapidamente. "I primi segnali incoraggianti – sottolinea Acampora – già arrivano: i tedeschi spostano all'autunno le prenotazioni di primavera, gli statunitensi prenotano, nonostante tutto, per la primavera del 2021. Non possiamo sbagliare il marketing: per dare prospettiva alle imprese serve una regia unica firmata Enit, in combinato disposto almeno fino a marzo con l'azzeramento dei biglietti nei musei, l'esenzione contributiva per gli hotel e la sospensione della tassa di soggiorno". Marco Ficarra, vicepresidente e founder di Destination Italia, propone di sfruttare i possibili vantaggi derivanti dal delinearsi di questo nuovo scenario. "Le limitazioni nei mercati di origine assieme alla riduzione della capacità di trasporto aereo e alle misure di distanziamento sociale sono tutti elementi a favore di un turismo meno massivo e più alto di gamma, complice anche la riduzione di capacità di spesa di altre fasce di mercato. Dipenderà – spiega Ficarra – da come sapremo far evolvere l'offerta. Se fossimo capaci di agire come Paese con una strategia unica e di incentivare il consolidamento dell'offerta e soprattutto dell'intermediazione, potremmo ottenere quella tanto sperata destagionalizzazione e diversificazione dei flussi". Per farlo è, tuttavia, necessario, "guidare la domanda". Altrimenti – avverte Ficarra – "torneremo all'over-tourism di prima, ma peggiorato". Per Alex Giuzio, capo redattore della testata specializzata Mondo Balneare, è possibile applicare agli stabilimenti le linee guida dell'Oms ovvero "quattro persone al massimo ogni 10 metri quadrati, nessuna area giochi, personale in maniche lunghe". E ancora "distanziamento facilmente replicabile anche per le distanze dei lettini sulle spiaggia, tecnologia mobile per effettuare le ordinazioni senza recarsi al banco del bar, salotti galleggianti in piscina, gazebo per i lettini". Se le soluzioni ci sono "quello che preoccupa – afferma Giuzio – è il ritardo negli allestimenti. Scontiamo almeno un mese e mezzo di blocco, ne risente tutta la filiera, manutenzioni comprese".