USA, proposta per integrare rischi climatici in requisiti patrimoniali delle banche
11 maggio 2021
USA, proposta per integrare rischi climatici in requisiti patrimoniali delle banche
La FED e le altre autorità dedicate al regolamento delle attività finanziarie dovrebbero costringere banche e altri istituti a integrare le esposizioni ai cambiamenti climatici nei loro requisiti patrimoniali per proteggersi da potenziali perdite dovute ai mutamenti del clima. A sostenerlo è il Center for American Progress, un think tank progressista di Washington. Il report dell'organizzazione propone alcune azioni chiave da implementare: tenere conto, nel considerare le potenziali perdite di un investimento o di un'esposizione bancaria, dei rischi di transizione acuta di un'impresa o un settore; introdurre requisiti patrimoniali più stringenti per il contributo del rischio legato ai cambiamenti climatici a livello macroeconomico; effettuare stress test climatici e integrare rischi di transizione e climatici nei requisiti patrimoniali delle banche. I requisiti patrimoniali - a cui ogni banca deve sottostare per soddisfare i requisiti di vigilanza prudenziale previsti dalla normativa - sono intesi a rafforzare le banche contro gli shock economici, migliorare la gestione dei rischi e garantire le normali attività. Le raccomandazioni, sottolinea il think tank, possono essere tutte attuate sotto l'autorità statutaria esistente, poiché il Congresso ha concesso alle autorità di regolamentazione bancaria un'ampia discrezionalità per sviluppare gli standard di capitale che ritengono appropriati. Secondo il Center for American Progress, regole patrimoniali più rigorose per le esposizioni climatiche aumenterebbero la capacità del sistema bancario di resistere alle future perdite legate al clima, limitando le possibilità di una crisi bancaria determinata dai cambiamenti climatici e mettendo il sistema bancario in una posizione migliore per sostenere la decarbonizzazione. Inoltre, si legge nel report, "requisiti di capitale più elevati per alcune attività finanziarie ad alta intensità di carbonio richiederebbero alle banche di internalizzare i costi sistemici che le loro attività stanno imponendo al sistema finanziario e all'economia generale, fornendo allo stesso tempo benefici sociali significativi all'economia". "Sarebbe abbastanza facile per le autorità di regolamentazione finanziaria passare il prossimo decennio a raccogliere più dati, ricercare il problema, evitando qualsiasi passo effettivo per salvaguardare il sistema finanziario da questi rischi - afferma il documento - Il potenziale danno al sistema finanziario è troppo grande perché le autorità di regolamentazione possano aspettare". (Foto: © Grosescu Alberto | 123RF)
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