Eurozona, migliora settore manifatturiero a novembre
1 dicembre 2023
Eurozona, migliora settore manifatturiero a novembre
A novembre, il settore manifatturiero dell’Eurozona è rimasto bloccato in contrazione, ma il calo della produzione, dei nuovi ordini, dell’attività di acquisto e delle giacenze è rallentato, mentre l’ottimismo delle aziende è aumentato leggermente al livello massimo in tre mesi. Si estendono a sei mesi i tagli occupazionali delle aziende manifatturiere dell’unione monetaria europea, con il calo dei livelli del personale in accelerazione al livello più forte da agosto 2020. Allo stesso tempo, l’ennesimo forte crollo dei costi ha permesso alle aziende manifatturiere dell’eurozona di scontare i loro prezzi di vendita per la settima volta in altrettanti mesi. Detto questo, in entrambi i casi i tassi di calo sono stati più deboli. L’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona, redatto da S&P Global, a novembre ha raggiunto un valore al di sotto della soglia neutra di non cambiamento di 50 punti che separa la crescita dalla contrazione per il diciassettesimo mese consecutivo, segnalando un nuovo peggioramento delle condizioni del settore manifatturiero. Ciò detto, anche se l’ultimo valore di 44,2 ha mostrato l’ennesimo forte deterioramento, è risultato in salita da 43,1 di ottobre e il maggiore da maggio. Tra le otto nazioni incluse nell’HCOB PMI del settore manifatturiero dell’eurozona, sei hanno registrato una contrazione. L’Austria è stata la nazione a riportare la prestazione peggiore, seguita subito dopo dalla Germania e dalla Francia. Tutte e tre le nazioni hanno però registrato tassi di declino più deboli, ed è stato così anche per i Paesi Bassi e la Spagna. Si è invece intensificata la contrazione del settore manifatturiero italiano. Due nazioni sono andate contro la tendenza generale di novembre: la Grecia e l’Irlanda. La prima ha osservato un miglioramento della crescita al livello massimo in tre mesi. L’economia manifatturiera dell’Irlanda si è stabilizzata, dopo i due mesi di declino consecutivi. La produzione manifatturiera dell’area euro ha continuato a contrarsi a novembre, e anche se il tasso del declino è stato in generale elevato, è rallentato al livello più debole da maggio. Il calo più lento della produzione ha coinciso con una più debole contrazione dei nuovi ordini generali, e con la moderazione del crollo degli ordini esteri, che includono il traffico intra eurozona, in calo continuo da marzo 2022. Analizzando i dati PMI, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "Il mese di novembre non è stato dei migliori, e non ci riferiamo solo al meteo ma anche alla situazione del settore manifatturiero dell’eurozona. La produzione continua a contrarsi, e le aziende hanno ridotto il loro personale per il sesto mese consecutivo. È fatto certo che quasi tutti i sottoindici sono cresciuti un po’, purtroppo molto lievemente, e manca il dinamismo necessario per poter parlare di una tendenza al rialzo. Mentre la crisi è generale in tutta la regione dell’eurozona, cambiano le dinamiche tra le quattro economie principali dell’unione monetaria europea. Tali movimenti eterogenei mostrano che la ripresa, che secondo noi, inizierà l’anno prossimo, potrebbe incontrare qualche ostacolo. Un indicatore fondamentale dell’inizio della risalita probabilmente sarà una maggiore sincronia tra i movimenti al rialzo degli indici PMI nazionali, che provocherebbe rafforzamenti reciproci tra tutti i paesi coinvolti".
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